Centro commerciale Roma, nuove aperture fuori e piano per negozi dentro la città

di Gianni Puglisi Commenta

Centro commerciale Roma, ecco il piano del Comune per nuove aperture, con metrature e disciplina anche per i negozi in città. Giornate campali, queste, poiché a fine mese bisognerà approvare il tutto con il nulla osta anche delle associazioni di categoria. Le quali, proprio in queste ore, stanno eseprimendo un certo dissenso riguardo le nuove regole del gioco.

Partiamo dai grandi spazi: in periferia ne sono previsti ben sette. Casal Monastero (7.500 metri quadri), Torrino Sud (48730), Magliana altezza Grande Raccordo Anulare (50mila), Muratella (140.625), Pescaccio (244.706), Cecchignola Ovest (20.721) e Velodromo Olimpico (40.730). Proprio tanti. Peraltro in zone dove, in effetti, non è che i ‘piccoli’ brillino. In soldoni: grandi spazi; ampie possibilità di parcheggio per chi utilizza l’auto ed almeno due settimi dei nuovi dislocati lungo la direttrice del terno regionale che porta a Fiumicino, ‘scalando’ a Fiera di Roma e Parco Leonardo. Senza riprendere virgolettati degli addetti ai lavori ( a questo vi pensano altri media) permane, anzi si dà stura, al concetto di riqualificare e di potenziare i centri commerciali naturali in contesti finora dimenticati. Offrendo anche occupazione. Il commercio a Roma equivale al 30 per cento del prodotto interno lordo cittadino: un dato eclatante. Forse un po’ edulcorato, ma non robetta. Centri commerciali a Roma: la materia è un ferro arroventato.

Quindi i’piccoli’, ovvero i negozi. Il documento che a fine mese verrà approvato prevede la suddivisione della capitale in quattro macro aree commerciali: oltre al centro storico, sono stati fissati stop per le medie e le grandi strutture nell’area nord-orientale, nel quadrante sud-occidentale e nella zona nord-occidentale. Superate le metrature scatteranno le limitazioni per le nuove realizzazioni. Roma centri commerciali:  Confesercenti e Confcommercio hanno già espresso le loro perplessità almeno per il metodo su cui è stata calcolata la concessione. Inoltre è anche un’altra norma a preoccupare non poco i ‘piccoli’: la facoltà di restare aperti 365 giorni all’anno. “Roba da grandi”, commentano le rappresentanze. Le quali vedono come il fumo negli occhi l’obbligo per chi ha numeri small di reggere il passo con centinaia di esercizi aperti tutti assieme in un’unica area periferica. La battaglia è cominciata.

 

Photo Credit| studentsinrome

 

 

 

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