Alzheimer, a Roma corso formativo per i medici di famiglia

di Gianni Puglisi Commenta

Sono sempre di più gli italiani che soffrono di Alzheimer e problemi legati alla memoria. Nel riconoscere i primi sintomi di queste malattie un ruolo centrale viene svolto dal medico di famiglia. Ed ecco perché Roma ospita il 15 ottobre un corso formativo per i medici di famiglia, per dare loro gli strumenti necessari per riconoscere i primi campanelli di allarme di disturbi che, se presi per tempo, possono peggiorare molto più lentamente.

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Proprio alla figura del medico di famiglia è dedicato il progetto di formazione itinerante “Piano Nazionale Demenze, nuovi scenari di cura”, che arriverà a Roma (presso la Scuola di Formazione in Medicina di Famiglia Regione Lazio) il 15 ottobre. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Italiana Psicogeriatria con il grant incondizionato di Angelini, azienda da anni impegnata a tutela della salute mentale dell’anziano, prevede un ciclo di 13 eventi ECM locali in 13 Regioni italiane, da maggio a novembre. Luisa Bartorelli, Presidente della Sezione Lazio di AIP e dell’Associazione Alzheimer Uniti Roma Onlus, spiega:

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Con l’appuntamento di Roma l’AIP Lazio si pone il duplice scopo di divulgare gli obiettivi propri del Piano Nazionale Demenze e di mettere in risalto e rafforzare il ruolo indispensabile del Medico di Medicina Generale nella rete assistenziale per la continuità delle cure. La nostra Regione ha formalmente recepito il Piano il 22 dicembre 2014; precedentemente, aveva già legiferato in merito, senza ricadute efficaci sul territorio. Oggi ci stiamo attrezzando con una cartella di inserimento e valutazione del paziente completamente informatizzata, che garantisca maggiore omogeneità al lavoro svolto nei Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD), e con la formazione di un Registro Regionale. Inoltre, per dare risposte congrue ai reali bisogni di questi pazienti è necessario non solo individuare e delineare specifici percorsi diagnostico-terapeutico assistenziali (PDTA), ma anche rafforzare sempre più il rapporto con le Associazioni di familiari ed operatori impegnati sul tema

Foto | Thinkstock

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