Mercato immobiliare in ripresa secondo Fedilter

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Il mercato immobiliare ci presenta finalmente una netta inversione di tendenza dopo sette anni di cali. Dario Coen, presidente Fedilter (Federazione nazionale dell’edilizia e del terziario, leader nel settore degli immobili commerciali a Roma), è pienamente convinto che la ripresa sia già iniziata: “Esistono molte richieste di aziende interessate ad aprire locali commerciali diretti nelle migliori vie di Roma”. E se questo è stato possibile è dovuto a un equilibrio finalmente raggiunto dal mercato: “Si è raggiunto un giusto prezzo fra l’offerta e la richiesta”, spiega Coen. Tesi supportata anche dai recenti dati dell’Istat nei quali il 2014 ha chiuso con una crescita dell’1,6% sul 2013, per un totale di 594.431 trasferimenti a titolo oneroso di unità immobiliari.

Il risultato del quarto trimestre (168.456 convenzioni, +4,9% sullo stesso trimestre del 2013) ha contribuito all’andamento positivo dell’anno, così come quelli del terzo (+3,7%). Tra ottobre e dicembre il 92,5% dei trasferimenti di proprietà ha riguardato immobili a uso abitazione e accessori (155.909), il 6,8% unità immobiliari ad uso economico (11.411) e lo 0,7% (1.136) unità immobiliari ad uso speciale e multiproprietà (esclusi i posti barca).

La ripresa ha riguardato tutte le tipologie d’uso, in misura maggiore le unità immobiliari a uso economico (+9,2%, a fronte del +4,8% per le unità a uso abitazione ed accessori).

Gli aumenti riguardano tutte le ripartizioni geografiche (tranne le isole, dove invece si rileva un calo dell’1%), ma a registrare le performance migliori sono stati soprattutto i grandi centri: gli archivi notarili delle città maggiori hanno registrato un +2,9% degli atti (considerando tutti i comparti), a fronte del +0,6% dei piccoli centri.

E tra questi spicca naturalmente la Capitale. Quali sono le zone più prese di mira in questa rinascita immobiliare? “Le strade principali – spiega Coen – via Condotti, via del Babbuino, via del Corso, via Cola Di Rienzo, via Ottaviano e tutto il centro storico. Meno le arterie periferiche, come la Tuscolana e l’Appia per limitarci all’emisfero sud romano”.

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