Porta Portese, cosa avrai di più?

di Gianni Puglisi Commenta

Claudio Baglioni decantava, negli anni settanta, lo storico mercato di Porta Portese come scenario perfetto del suo ritorno in città e come luogo di riferimento per comprare dei nuovi blue jeans al posto della divisa. Nel testo della sua canzone, intitolata proprio come il nome del mercato, si chiedeva: Porta Portese, cosa avrai di più?

Porta Portese nasce come mercato delle pulci e diventa nel tempo il più famoso e il più frequentato della capitale entrando nella top ten delle cose da vedere a Roma. Situato lungo Via Portuense, si estende fino a Viale Trastevere coprendo uno spazio esteso di bancarelle occupate da venditori ambulanti.

La sua frenetica attività di venditori ambulanti inizia alle sei di mattina e termina verso le due di pomeriggio. La sua giornata è la domenica mattina. Si vende di tutto: vestiti sia usati che nuovi, prodotti di marca ovviamente tarocche, vecchie biciclette, caschi, valigie, piante, accessori vari, antiquariato, dischi, mobili, ombrelli, cd, cosmetici, giocattoli, portachiavi, collane e ancora, come suggerisce Claudio Baglioni, pezzi d’auto, spade antiche, quadri falsi e la foto nuda di Brigitte Bardot.

I venditori appartengono a diverse nazionalità che si riuniscono per il commercio domenicale. Ci sono i russi con le loro pile e binocoli, i nigeriani, i peruviani, gli indiani e i turchi, i polacchi e i venditori del Bangladesh. Il mercato è divenuto famoso per il rapporto di scambio diretto di battute con i venditori del luogo. Resistete agli insulti che saranno lanciati gratuitamente verso di voi se decidete di non acquistare nulla e cedete allo scambio di chiacchiere successive ma fate sempre attenzione a non lasciarvi ingannare e state molto attenti al portafoglio. Zingari e borseggiatori si dileguano ignari nella via principale del mercato mietendo ignare vittime. Vi consiglio inoltre di visitare il mercato di prima mattina oppure in orario di chiusura se volete fare degli affari.

Porta Portese Baglioni

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