I 5 migliori locali di Sushi Roma

 

 

Sushi Roma centro e non, quante occasioni e quanti ristoranti quotati. Ne conoscevamo un paio. Poi, alla fine, sono diventati almeno 5. I 5 migliori posti dove mangiare sushi a Roma sono questi: Hamaesi (e ‘te’ pareva?) Ginza Gold, Rokko, Shinto e Sakura.

Il primo è stato aperto nel lontano 1974 e a Roma è famoso pure perché corre voce che non sia economico. Secondo quello che abbiomo visto, invece, a Via della Marcede (sopra San Silvestro) pagherete non più di 18 o 20 euro a testa. Sushi vegetale con il cetriolo: un prinicpio basilare e che può aprire le porte anche chi non si è mai  accostato finora alla materia. Ginza Gold sta dietro Via Veneto e con 16 euro potrete accostarvi alla cucina lussuosa versione lusso.

Ristoranti Roma centro, agli Abruzzi è sempre l’orata giusta

Ristoranti Roma centro, un viavai di studenti, prelati, seminaristi e professori in gerenere che chiede di mangiare dell’ottimo pesce? Allora siete al ristorante Abruzzi, in zona Centro-Piazza Venezia. Proprio non potete sbagliarvi: qui orate, rombi e gamberi la fanno da padroni. Mica male come assortimento.

In effetti siamo a due passi dall’Università Gregoriana ed è logico come la clientela sia anche, non solo, composta da rappresentanti di ateneo. Ogni giorno si celebra un perfetto connubio tra sapori del Lazio e quelli di una terra che,in fatto di aromi, no è seconda davvero a nessuno: l’Abruzzo. Una regione magnifica e ricca di prodotti invidiati in tutto il mondo. Altroché! Provare per credere! Il ristorante è stato fondato da Alfredo Pandolfi ed ora è gestito dal figlio Marco e dal genero Luca Giuliani. Un accenno al menu, che oltre al pesce, non può non tenere conto dell’amatriciana, della carbonara e degli gnocchi. Questi ultimi, sia chiaro, serviti in tavola al giovedì. Poi pasta e ceci più il baccalà (venerdì).

Ristoranti Roma, a Piazza Cavour la fortuna corre su 23 Cavallini

Ristoranti Roma, se è vero che il 23, dalle nostre parti, pure se pronunciato alla romana significa comunque sempre fortuna, ai 23 Cavallini in Prati di sorte ce ne dev’essere molta. Il nome, intendiamoci, coincide ocn l’indirizzo e dietro la storica Piazza Cavour questi quadrupedi sono diventati ormai l’elemento portante. Non è un mistero che da un’idea possa nascere perfino l’attività principale.

Peraltro ci si è studiato sopra e non si è lasciato troppo al caso. I fratelli Geraldini ci hanno messo del loro ed ahanno tirato fuori una cosetta proprio carina. Certo, si sono avvalsi degli architetti Martino Fraschetti e Vincenzo Tattolo, però un pizzico di originalità nel loro contributo nessuno gliela toglie. Per la gioia di chi cerca sempre l’insegna “sennò come lo trovo!”.. non c’è alcuna indicazione che riporti lì. Tuttavia, per chi non vuole essere di continuo assillato mentre mangia (“come va? Tutto bene?”, prounciato ad intervalli di quattro minuti) viinformiamo che la direzione, in questo, prevede quasi anonimato. Ma senza abbandonarvi. Il menu? Il piatto trendy sono le costine di maiale brasate. Provatele e fateci sapere. Il brasato qui è di casa. Le stese fiammelle, flebili, disposte ad arte su ogni tavolo, lasciano intenderlo. Lo chef americano Michael Rosenfeld, poi, porta a Roma quel pizzico di essere internazionali che qui da noi, non è che a volte stoni, proponendo da subito i mini Sloppy Joe.