Negozi aperti la domenica, un calendario per i municipi

di Redazione Commenta

La crisi, si sa, ha colpito anche i negozi di Roma. Sulla questione negozi aperti la domenica, il dibattito è aperto. L’ipotesi che avanza è quella di un calendario, con esercizi commerciali aperti a turno nel giorno festivo a seconda dei rioni di appartenenza. Il Campidoglio ci sta lavorando. Insomma, i negozi chiedono di potere avere più chance per vendere. Nei giorni scorsi si è tenuto un meeting iniziale fra l’assessorato e Federstrade, l’associazione che mette insieme tutte le vie dello shopping di Roma e provincia e di cui vi abbiamo già parlato.

La proposta è chiara: negozi aperti a turno la domenica.

I turni verrebbero scanditi da due municipi per volta.  Esclusi i quadranti ad alta vocazione turistica, come il centro storico o il quartiere Prati. I negozi di Roma chiedono anche al Comune la chance di cambiare la destinazione d’uso dei centri commerciali per trasformarli in uffici e residenze. Queste le iniziative che Federstrade vorrebbe portare avanti e avanzate al Comune di Roma.

Stefano Zarfati, portavoce di Federstrade, spiega:

Ci sono già troppi centri commerciali in città, in corso d’opera sono 13 0 14 e non offriranno garanzie per un ritorno economico. Per questo chiediamo di poter cambiare la destinazione d’uso di quelli già esistenti. Sul fronte turni domenicali di apertura, il Campidoglio si è impegnato a verificare la possibilità di tornare a questa antica consuetadine romana. Federstrade ha anche chiesto che le aperture straordinarie nel corso dell’anno siano decise con anticipo e programmate. Il giorno prima del 6 gennaio abbiamo dovuto dire ai dipendenti che per l’Epifania si lavorava, creando disagi e danni per tutti

E i saldi, attualmente in corso anche nei negozi di Roma? L’associazione chiede che quelli invernali vengano posticipati di 15 o 20 giorni. Ha chiesto anche che quelli estivi vengano posticipati di una settimana o due. Il sindaco Alemanno ha dato la sua di sponibilità al confronto sul tema, chiamando in causa anche l’assessore regionale al Commercio, Di Paolo. I saldi, infatti, sono materia regionale.

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