Smart working e digitalizzazione

di Gianni Puglisi Commenta

In piena emergenza pandemica lo smart working si è rivelato lo strumento rivoluzionario utile per conciliare le esigenze di lavoro e quella della vita privata.

Nei mesi di lockdown e di continue restrizioni lo smart working ha salvato moltissime aziende e ha permesso a molti imprenditori di continuare a erogare i propri servizi in modo continuativo.

Lavorare in smart working significa adottare processi di digitalizzazione ed una nuova cultura del lavoro.

Smart Working prevede l’uso di tecnologie e l’adozione di processi per la dematerializzazione e la digitalizzazione dei documenti, con numerosi vantaggi in materia di costi per la ricerca di informazioni.

Smart Working e digitalizzazione: una rivoluzione nel mondo del lavoro

Lavorare in smart working significa adottare processi di digitalizzazione ed una nuova cultura del lavoro.

Lo smart working è disciplinato dalla Legge n. 81 del 23 maggio 2017, che all’articolo 18 lo definisce “quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa”.

Lavorare in smart working consente forse una maggiore concentrazione e più propensione al raggiungimento di obiettivi e soluzioni, mantenendo inalterata la capacità lavorativa del singolo.

Nel caso in cui si voglia reingegnerizzare i processi aziendali in chiave digitale, è necessario che il processo nativo digitalizzato, sia conforme alle disposizioni normative e alle leggi statali.

Smart working e digitalizzazione: Acea ha ottenuto la certificazione “Biosafety Trust”

A partire dal mese di marzo Acea Energia e tutte le società del Gruppo Acea hanno attivato la modalità di lavoro in smart working arrivando a coprire circa l’85% della popolazione aziendale, al netto del personale operativo che ha continuato a lavorare nel presidio della rete e degli impianti.

Il Gruppo ACEA ha erogato oltre 12.000 ore di formazione dedicate all’emergenza pandemica, a cui si aggiungono quasi 5.000 ore di formazione dedicate agli smart worker e smart manager.

Dall’inizio del lockdown ad oggi sono state avviate oltre 86.000 call e video e circa 15.300 meeting virtuali ogni mese.

Il Gruppo ACEA ha ottenuto la certificazione “Biosafety Trust” (RINA), il sistema di gestione nato per prevenire e moderare la diffusione delle infezioni e proteggere le persone dalla minaccia degli agenti biologici che possono provocare patologie nei luoghi di lavoro.

La certificazione ha promosso le buone pratiche attuate dal Gruppo Acea che hanno contribuito a ridurre al minimo il rischio di diffusione delle epidemie nei luoghi di lavoro.

La certificazione è arrivata come riconoscimento per le azioni messe in campo nella gestione del rischio infezione, incluso quello da Covid-19.

Il Gruppo ACEA ha compreso la propria responsabilità verso le proprie persone, la società civile e il territorio in cui opera.

I requisiti verificati in sede di certificazione si integrano perfettamente con quelli dei sistemi di gestione già attivati in ACEA, primo fra tutti quello sulla salute e sicurezza sul lavoro.

Acea Energia si è già adeguata da tempo, introducendo servizi digitali che consentono ai clienti di poter scegliere e attivare le migliori offerte luce e gas in completa autonomia. Inoltre, grazie ai servizi online è possibile attivare servizi che consentono una gestione più comoda della propria fornitura come: il pagamento online delle bollette, il servizio bolletta web e la domiciliazione bancaria.

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