
L’attore comico e scrittore napoletano Giobbe Covatta da sempre impegnato in importanti iniziative a sostegno del Terzo mondo, porta in teatro un monologo incentrato sulla Dichiarazione universale dei diritti umani redatta dall’ONU il 10 dicembre 1948, prendendo come soggetto gli articoli di questo importante documento nato sulla scia delle atrocità perpetrate dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Trenta il nome dello spettacolo in scena al Teatro Brancaccio di Roma fino al 25 aprile, altrettanti gli articoli di cui si compone il documento, libertà ed uguglianza, diritti individuali e libertà costituzionali come la libertà di pensiero e religione, diritti politici ed economici su cui Covatta costruisce una lunga affabulazione che ne contraddistingue la tipica ironia e vis comica che ha fatto dell’attore un apprezzato e ficcante monologhista.