Moa Casa Roma e l’arredo rimane sospeso nel vuoto!!!

di Gianni Puglisi Commenta

Moa Casa Roma, ricordiamo le informazioni di rito.

Apertura tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 21, mentre sabato e domenica dalle ore 10alle ore 20. L’ingresso è gratuito nei giorni feriali, mentre si paga 7 euro sabato e domenica. Per ulteriori informazioni potrete telefonare allo 06.72900200/201.

Qualche, ulteriore, ragguaglio.

Non ci sono solo le griffe, ma tante, tante idee. Tendenze, come già abbiamo scritto nel post precedente a proposito dell’apertura della kermesse.

In futuro, tanto per fare un esempio, compreremo mobili liquidi e abiteremo in loft design. Il primo padiglione lo conferma mettendo in mostra una casa finita, con opere d’arte contemporanea, l’ormai mitico tavolo di Eero Saarinen e giardino con arredo esterni. Escono gli equilibri ed entrano volumi senza particolari unità di misura.

Come sarà la famiglia del terzo millennio? Beh, qui è roba da studiosi di sociologia. Però, di certo, non sarà una sola. Non più «una e indissolubile». Uhmm. Come nell’alveo perlomeno singolare narrato nel provocatorio film “I ragazzi stanno bene”? Chissà. Certo, la stravaganza trova radici forti nelle tonalità.
La creatività scende a patti con la moda del «senza colore» per regalare a una sedia, come a una libreria, la sensazione di cadere da un momento all’altro. Armadi e letti non sono da meno. C’è voglia di «aria» in tutti gli spazi che lievitano, grazie a giochi di sospensioni. L’asimmetria di un tavolo in cristallo che troneggia in mezzo alla stanza testimonia proprio questo cambiamento. Moacasa Roma: l’invetntiva tutta italiana!

Dunque largo a forme nuove, per tutto, anche per i sinuosi radiatori in alluminio satinato di Hotech: Federico Guastaroba li ha disegnati pensando a Eva, Lempicka e altre procaci dame.

Quindi l’illuminazione.

Altro che staticità. Qui da Moa c’è aria eccome. Tanta che pare di stare in montagna!

Uessebì, giusto per citare un altro esempio di applicazione alla fantasia ed alla pragmaticità (nonostante tutto) è un giocattolo da scrivania da maneggiare facilmente creando giochi di luce, forma e colore. È la lampada che reinterpreta il pendrive, secondo Eugenio Chiapparelli. Tanto tutto è gioco. O design.

Photo Credit| 06blog

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